Stella Bassani al Museo Diocesano di Mantova in concerto
Stella, coadiuvata dai colleghi mantovani Emiliano Paterlini (al pianoforte) e Luca Bonaffini (alla chitarra) si esibirà con una scaletta varia, comprendente canzoni Sacre e quello tradizionali folcloriche, per toccare le corde più pop e melodiche del repertorio israelitico, per raccontare – in musica – le emozioni dell’anno 5782 che, per il popolo ebraico, inizierà il 6 settembre.
L’evento, organizzato dalla agenzia milanese Long Digital Playing Srls, sarà ad ingresso gratuito ma con obbligo di prenotazione. Inoltre, i partecipanti dovranno essere in possesso di Green Pass e mostrarlo all’entrata come a norma di legge.
Per la prenotazione gratuita, è sufficiente telefonare al 333 7695979.
BIOGRAFIA
Chi è STELLA BASSANI
Stella (Iolanda Elena) Bassani inizia fin da bambina a girare con il nonno Cesare Galli, polistrumentista e direttore d’orchestra, nonché fondatore della Fisorchestra di Verona, respirando musica e diventandone piano piano parte integrante.
Gira con lui l’Italia, la Svizzera, la Francia e altri paesi, ben presto imparando anche il significato del palco, del musicista e del pubblico.
Crescendo inizia a scoprire il pianoforte, il solfeggio, la chitarra e soprattutto la voce. Soprano, con un’inclinazione naturale verso le note lunghe, inizialmente viene introdotta al canto lirico che, però ben presto, abbandona perché troppo competitivo e rigido.
Stella ama anche la danza, il movimento fisico, il ballo.
Infatti, attraverso le feste tradizionali della Comunità organizzate dal padre Italo (attivissimo a livello locale, nazionale e internazionale) conosce la musica TRADIZIONALE EBRAICA, antica e religiosa, ma soprattutto laica e vivace, tipica della terra mediorientale che ha conosciuto in Europa e nel mondo diverse contaminazioni.
Dopo la scomparsa del nonno e anche del padre (il quale, dopo essere scampato al genocidio della shoah e che nel dopoguerra diventò Presidente della Comunità Ebraica di Mantova dal 1973 al 1985, all’età di soli cinquant’anni restò gravemente paraplegico a causa di un ictus) Stella – dopo essersi occupata per oltre dieci anni della cura del papà – decide di intraprendere un viaggio spirituale, e materiale, di conoscenza verso il suo popolo, facendosi da sola.
Israele, l’Olocausto, il dolore ancestrale e la rabbia per ogni tipo di genocidio e discriminazione, la portano verso la sua lingua (l’ebraico) e la canzone popolare.
Proprio in questi anni incontra Luca Bonaffini (cantautore e chitarrista che aveva già collaborato col nonno Cesare) che, ispirato dalla lettura appassionante di Tanzbah di Italo, scrive per lei una canzone, intitolata I GIARDINI DI ISRAEL.
Nel 2011, a quindici anni dalla scomparsa del padre, Luca crea un evento a lui dedicato, chiedendo a Stella di riprendere in mano il vecchio progetto.
La serata scatena consensi e applausi e, nel gennaio 2012, riceve una targa a Roma per l’impegno sociale, al Campidoglio, in occasione dell’evento ambientalista “UN BOSCO PER KJOTO” e viene invitata a numerose manifestazioni per LA GIORNATA DELLA MEMORIA.
Nel gennaio 2013 pubblica il suo primo album, intitolato I GIARDINI DI…
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