Fiom celebra i 120 anni: domani a Mantova c’è l’assemblea generale

“120 anni di Fiom, 1901-2021 la storia continua” è il titolo del convegno,

MANTOVA. Domani dalle 9 alle 14 nell’aula magna Isabella d’Este in via Giulio Romano 13 a Mantova, è convocata l’assemblea generale della Fiom Mantova. Nell’occasione saranno celebrati i 120 anni del sindacato dei metalmeccanici.

“120 anni di Fiom, 1901-2021 la storia continua” è il titolo del convegno, nel corso del quale si susseguiranno gli interventi di Marco Massari, segretario della Fiom Cgil di Mantova, che introdurrà la giornata; Alessandro Pagano (segretario generale della Cgil Lombardia, ex numero uno della Fiom proprio a Mantova); Antonio Castagnoli (segretario generale della Fiom Cgil Lombardia); Gianni Rinaldini (segretario generale Fiom 2002-2010 e Luca Trevisan (segretario della Fiom Nazionale) al quale saranno affidate le conclusioni.

«Tanti sono gli anni passati – spiega Marco Massari – da quando i primi operai hanno cominciato ad organizzarsi in un sindacato. In più di un secolo di storia la Fiom non ha migliorato solo la condizione salariale delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche quella lavorativa».

«Il diritto di riunirsi in assemblea, le ferie, i primi tre giorni di malattia pagati – prosegue Massari – rappresentano solo alcuni esempi di conquiste che troppo spesso si danno per scontate, ma che hanno richiesto molte lotte che sono ancora necessarie per mantenere una condizione continuamente messa in discussione da Federmeccanica e Confindustria».

A proposito del convegno di domani, Massari aggiunge che «i relatori che interverranno, porteranno la loro testimonianza di come dopo centovent’anni questo sindacato sia ancora qui per difendere i diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori metalmeccanici».

Oltre alle celebrazioni ci sarà spazio anche per la discussione, oggi più che mai attuale, sul Green Pass per accedere alle mense aziendali.

«Fermo restando – spiega ancora Massari – l’assoluta convinzione della Fiom e della Cgil tutta, che il vaccino sia lo strumento principale per fronteggiare questa pandemia, va precisato che questo strumento deve essere regolato da leggi dello Stato e non può essere lasciato in mano alle aziende. Anche perché il sospetto che si voglia partire dalle mense per poi applicarlo come discriminante per l’accesso in azienda al solo fine di “rottamare” i protocolli conquistati, anch’essi a suon di battaglie, sembra tramutarsi sempre più in certezza».